Traccia 1: SAN GIOVANNI ILARIONE – VESTENANOVA
Fine tappa : CHIESA DI VESTENANOVA
ATTEZIONE: TAPPA 1 AGGIORNATA IL GIORNO 18 FEBBRAIO 2023 (tra via Coltrini e via Pegnati)
Partenza da Piazzetta Don Bosco, strada per i Coltrini, Fassi, strada versante medio Monte Calvarina, Potacci, Passo Rocolo, Strada Vignaga, Camaole, Corpegan, Albaromatto, Sivieri, Bigoli, Pezzati, Montanari, Brusaferri di Vestena, Lovati di sopra, Vestenanova.
Lunghezza 20 Kilometri – Dislivello positivo 1.200 mt. CIRCA
La prima tappa del percorso inizia dal parcheggio di San Giovanni Ilarione, in Viale dell’Industria (Piazzetta Don Bosco) e ci porterà alla scoperta delle vecchie vie e contrade poste alla sinistra idrografica del fiume Alpone.
In particolare, arriveremo ai piedi del vulcano "Monte Madarosa", del quale vedremo gli imponenti e bellissimi basalti colonnari, passando precedentemente a fianco del Monte Calvarina (VULCANO 1).
Dal parcheggio, tornare indietro ed imboccare subito, a sinistra, la strada che sale su Via Coltrini. Il segnavia è posto sul muretto, dietro al tabellone che segna l’ora e temperatura.
Si sale su asfalto, percorrendo Via Coltrini, via Busa e la successiva Via Pendola. Appena passate le case di quest’ultima, imboccare la stradina sterrata a destra che entra nei vigneti e sbuca in Via Pegnati.
Poco prima di giungere alle case, seguite la freccia a destra e scendete lungo la traccia di mulattiera per un centinaio di metri, sino ad arrivare ad una stradina asfaltata.
Tenete la sinistra e sbucate su di una strada più larga dove vedrete il cartello che indica “Pegnati”.
Continuate a salire, sino a passare davanti all’affittacamere “Casa Maria”, ottimo punto d’appoggio dove poter pernottare (vedasi alla sezione “Dove dormire” – San Giovanni Ilarione).
Proseguite su asfalto in salita, lasciandovi Via Fortunati sulla destra e giungete ad un capitello votivo, che troverete sempre sulla destra.
Imboccate la cementata a fianco del capitello, che sale ripida lungo i vigneti.
Percorretela tutta, rimanendo sempre su di essa anche quando diventa strada di brecciolino nero, sempre in mezzo alle vigne.
Poco dopo, vi troverete ad un bivio con un cartello indicante “Fassi-Cortivo” verso destra.
Seguitate in quella direzione lungo la strada erbosa, tra ciliegi e vigneti, che si addentra poi nel bosco per un breve tratto.
All’unico bivio, tenete la destra fino ad arrivare ad un quadrivio di sentieri nei prati.
Da lì, comincia ad aprirsi la vista verso la Val D’Alpone. Siamo ai confini col Comune di Montecchia di Crosara.
Al quadrivio, proseguite dritti e scendete verso la sottostante Contrada FASSI, ben visibile da sopra, rimanendo su asfaltata, senza entrarvi dentro.
Dopo qualche centinaio di metri, vi trovate ad uno stop. Proseguite sempre su asfalto a sinistra, in salita, per circa mezzo chilometro.
Sul tornante che piega a destra, incontrerete una mulattiera che sale, dopo la sbarra. Imboccatela e percorretela per lungo tratto, sempre in salita, lungo i vigneti. Arriverete ad un bivio, dove la strada spiana leggermente.
Scendete a sinistra su mulattiera ben segnata (vi troverete anche dei segni rossi con lo spray) in mezzo al bosco. Percorretela tutta, senza deviazioni. Uscite nel prato fino ad arrivare a Via Potacci (punto acqua).
Usciti dalla contrada, lasciato il capitello a destra, proseguire dritti su strada asfaltata per circa mezzo chilometro, fino a giungere al Passo Roccolo. Siamo ai confini con il Comune di Chiampo, nel vicentino. Di fronte, il Ristorante “Suan”.
Si scende, sempre su asfalto, sulla destra entrando di fatto nel Comune di Chiampo (Vicenza - vedete il cartello grande lungo strada) sino a giungere ad un tornante, poco sotto, che piega a destra. Sul guard-rail trovate il nostro segnavia.
Imboccate il sentiero dietro il guard-rail, fino a giungere agli imponenti e maestosi basalti colonnari del Monte Madarosa (VULCANO 2), ben visibili dai resti della cava dismessa.
Ammirati i basalti, proseguire su sentiero che sbuca in un prato pianeggiante, dopo un brevissimo tratto in salita, da dove si vede la sottostante e trafficatissima valle del Chiampo.
Attraversate il prato diritti, fino ad imboccare una traccia di sentiero che sale a sinistra verso il Monte Persico.
La proprietà è privata e, sul prato, non abbiamo potuto mettere i segnavia.
Troverete una freccia all’inizio del sentiero che percorre il crinale del colle Monte Persico. Percorretelo tutto, fino a sbucare su prato davanti ad un frutteto.
Scendete giù dritti in mezzo al prato, solitamente segnato dal passaggio di mountain bike, fino ad intercettare la sterrata cento metri sotto.
Tenete la destra in leggera salita e seguite, successivamente, i nostri segnavia in discesa.
Il percorso continua su sterrata, tra il bosco e i prati.
Giunti ad una postazione fissa di caccia, color verde, posta in fondo al prato, scendete su un breve tratto di ripido sentiero verso l’ampio vigneto sulla destra, sotto al monte.
Continuate sul sentiero fino a trovare i simboli biancorossi del Cai, lungo il corrimano di metallo. Anche lì, troverete i nostri segnavia azzurri.
Si passa sul Monte Merlo, da dove si può ammirare la stratigrafia della zona.
Usciamo su strada asfaltata fino ad un crocevia di strade: siamo verso il Passo Vignaga, l’altra grossa strada di collegamento tra le Valli d’Alpone e del Chiampo, dal Comune di San Giovanni Ilarione.
Si scende a sinistra qualche centinaio di metri, per poi inoltrarsi sulla destra lungo la strada fiancheggiante la villa.
Da lì, si imbocca il sentiero ben tracciato in decisa salita per lungo tratto, fino a giungere sui prati sovrastanti il Passo.
Seguitelo tutto, senza mai deviare. La traccia è piuttosto evidente anche per il frequente passaggio delle moto da trial che l’hanno resa un solco.
Entriamo in una zona di postazioni fisse dei cacciatori, ben riconoscibili dalle aiuole che punteggiano numerose il colle.
Scendere a destra su sterrata per breve tratto e risalire quasi subito a sinistra, seguendo i nostri segnavia.
Da qui in avanti, percorreremo un lungo tratto di capezzagna nel bosco, che fiancheggia quasi parallelamente la grossa strada asfaltata sulla vostra sinistra.
Si tratta di qualche chilometro.
distance | duration | avg. speed | trackpoints | trackpt. distance |
---|---|---|---|---|
20 km | 03:51:06 | 5.2 km/h | 3477 | 5.75 m |
altitude range | lowest point | highest point | uphill | downhill |
---|---|---|---|---|
513 m | 161 m | 674 m | 1347 m | 957 m |
Rimanete sempre sulla sterrata principale, ben tracciata ed ampia, senza considerare i bivi da ambo le parti. Troverete i nostri segnavia ogni tanto.
La mulattiera nel bosco, ci porta sopra al Monte Corpegàn, rimanendo sul crinale tra le due valli e sbucando, poi, di fronte a dei grossi capannoni di tacchini.
Fiancheggiate il muro di cemento per un centinaio di metri, poi entrate nel bosco a destra, seguendo la strada principale senza deviazioni.
La strada prosegue in discesa, parte su sterrata, parte su asfalto.
Si giunge davanti ad una cava dismessa sulla destra e si continua su asfalto, per un altro mezzo chilometro, fino a giungere alla Località Albaromatto, davanti alla trattoria omonima.
Siamo al Passo che collega il Comune di Vestenanova con Chiampo.
Teniamo la sinistra su asfalto, inizialmente pianeggiante. Dietro alla croce di marmo sulla destra, il Monte Guarda (VULCANO 3).
Noi continuiamo per l'asfalto in discesa fino alla fabbrica di ricotte, ben visibile sulla sinistra. Da lì, entriamo a destra nelle contrade Sivieri, Bigoli e Pezzati, che trovate indicate sui cartelli e saliamo su cementata per oltre mezzo chilometro, fino alla sommità della strada (capitello sulla sinistra).
Continuiamo in discesa. Da qui in avanti, per i restanti 3 km e mezzo, circa, la nostra segnaletica si riduce al minimo, essendo perfettamente coincidente col Sentiero della memoria, ben contrassegnato da frecce di legno.
Scendiamo quindi a destra senza deviare, percorrendo la cementata sino alla sottostante Contrada Pezzati (punto acqua - fontana sulla sinistra).
La contrada ha subìto drammatiche rappresaglie nazifasciste il 10 luglio del 1944. Il triste evento è commemorato da una lapide in marmo, posta sul muro della casa che fa da cantone, sulla destra scendendo.
Da qui, seguiamo pari pari le indicazioni con la freccia in legno, che portano attraverso le contrade oggetto di tali rappresaglie.
Si percorrono, quindi, le mulattiere attraversanti i prati sino ad entrare in decisa discesa nel bosco.
Arrivati sul greto del fiumiciattolo, tenere la destra e salire poi a sinistra sul sentierino che rimane a mezza costa nel bosco.
Si esce, dopo qualche centinaio di metri, su prato e mulattiera.
Continuate a seguire le indicazioni in legno sulla sinistra, salendo per circa un chilometro nel bosco, sulla mulattiera ben segnata, fino a giungere su strada cementata nella Contrada Montanari.
Da lì, vi si para davanti il Monte Marana sulla destra e, da est a ovest, vedete tutta la Lessinia Orientale sino alle propaggini del Monte Carega.
Il paesaggio è spettacolare!!
Salite sulla sinistra senza deviare, su cementata, fino ad arrivare a Contrada Brusaferri.
Al bivio, proseguite dritti su sterrata sino ad incontrare la strada di cemento che scende.
Percorretela tutta in discesa lungo le contrade Luisi, Lovati e Mettifoghi (punto acqua: fontana sulla destra della strada cementata).
Al bivio con la strada provinciale SP17, girate a sinistra e imboccate subito la strada a destra fino alla chiesa, ben visibile già dalle contrade che avete attraversato.
La tappa l’abbiamo chiusa nel piazzale della Chiesa.
Traccia 2 : VESTENANOVA – BOLCA Fine tappa : FONTANA DEI PANTANI, BOLCA
Chiesa di Vestenanova, Vestenavecchia, Castelvero, Pala eolica, Signoretti, Volpi, Possini, Monte Pergo, Venchi, Bolca.
Lunghezza 15 Kilometri – Dislivello positivo 1100 mt.circa
La prima parte della tappa odierna (5,5 km. Circa) ci conduce fino alla frazione di Castelvero, passando prima dalla frazione di Vestenavecchia.
Il percorso fino a Castelvero si può fare senza alcun problema seguendo le indicazioni stradali.
Noi ci siamo limitati a segnare qualche scorciatoia, che taglia alcuni tornanti e sale alla chiesetta di Sant’Antonio di Vestenavecchia.
Eccovi, pertanto, le indicazioni per i nostri segnavia azzurri.
Dalla piazza della chiesa di Vestenanova: lasciatevela sulla destra e, attraversata la piazza, imboccate la strada che scende e passa davanti al cimitero.
Appena passatolo, scendere a sinistra su asfalto al lato della fabbrica e, in fondo alla discesa, prendere il breve sterrato a destra che riporta su asfalto fino al ponte sul torrente.
La strada conduce alla frazione di Vestenavecchia (eventualmente, dal paese, seguire le indicazioni).
Passato il ponte in fondo alla valle, salite all’isola ecologica e, al tornante, prendete la scorciatoia a destra che si inoltra nel bosco salendo il colle.
Consigliamo il giro del colle per visitare la Chiesa di Sant’Antonio Abate, risalente al XII^ secolo.
Fatto il giro, proseguite dritto sulla strada cementata che sale alla piazza della chiesa parrocchiale.
Scendete subito a sinistra su asfalto fino a raggiungere la fontana sulla destra (punto acqua) e il bar "Osteria Vecia Vestena".
Salite la strada di fianco al bar fino alla piazzetta sopra, imboccate il piccolo sentiero a sinistra della casa della Famiglia Ottolini (segnavia in basso sul muretto) e scendete, poi, lungo i prati fino alla sottostante Via Urbani. Entrate in contrada su cementata e scendete fino a ritrovare l’asfalto.
Di nuovo sulla principale, proseguite a destra in discesa fino al ponte per poi salire, su asfaltata, alla frazione di Castelvero, dopo qualche chilometro.
(punto acqua ad ingresso paese).
Attraversato il paese, all’altezza della fontana di Via Chiesavecchia, di fronte alla chiesa, imboccare la strada cementata e seguirla tutta, fino alla fine della contrada.
La strada diventa poi capezzagna sterrata ben aperta.
Percorretela interamente, rimanendo sempre sulla principale, senza considerare le stradine a sinistra, che portano sui prati soprastanti.
Troverete i nostri segnavia in corrispondenza dei bivi.
Usciti dal bosco, in salita su prato, trovate un bivio. Non scendete per la proprietà privata ma proseguite in salita a sinistra continuando a seguire la mulattiera e passando davanti a varie cascine, fino a giungere ad un altro bivio, sovrastato dalla pala eolica.
Qui dovete tenere il sentiero che scende subito nel bosco, sulla destra, ed è marcato con la nostra segnaletica rettangolare fino a Contrada Volpi.
La grossa mulattiera, infatti, corre parallela e giunge sempre a Contrada Volpi, ma il sentiero segnato da noi è decisamente meno frequentato e più bello.
distance | duration | avg. speed | trackpoints | trackpt. distance |
---|---|---|---|---|
14.1 km | 02:46:03 | 5.1 km/h | 1221 | 11.51 m |
altitude range | lowest point | highest point | uphill | downhill |
---|---|---|---|---|
529 m | 418 m | 947 m | 1016 m | 730 m |
Si inoltra nel bosco fino a Contrada Signoretti (punto acqua nel bosco).
Giunti sul panoramico prato, tenete la sinistra seguendo la segnaletica posta in basso.
Si aggira la casa rimanendo sulla mulattiera e, al seguente bivio sul prato, si scende a destra per re-immettersi nel bosco verso Contrada Volpi (seguire le frecce gialle sui pali della luce).
Dai Volpi (punto acqua - fontana sulla destra ad ingresso) si sale su cementata fino a metà contrada.
Troverete un piccolo segnavia sul muretto a destra, in prossimità di un bivio che scende nel bosco.
Scendete a destra: il cammino prosegue sempre per cementata qualche decina di metri, per poi immettersi nel bellissimo bosco fino al fiume (valle dei Molini), che si attraversa facilmente. Seguite la nostra abituale segnaletica: al bivio in fondo alla discesa, attraversate il torrentello a destra.
Si prosegue brevemente sul piano, per poi inoltrarsi obbligatoriamente in salita in una traccia poco battuta, da seguirsi senza deviazioni fino a sbucare nei prati soprastanti vicino ad un ciliegeto.
Ci troviamo sotto a Contrada Possini, che raggiungiamo salendo dai prati e attraversiamo su strada cementata sempre in salita.
**Nb : Lungo il tratto tra la contrada Volpi e il bosco, fino alla sovrastante Via Possini, potreste trovare alberi abbattuti dai proprietari, che fanno legna.
Seguite comunque le indicazioni, la mulattiera e i sentieri.
La strada è una sola e segnata, senza possibilità di sbagliare.
Uscite dalla Contrada Possini su cemento/asfalto in salita.
Tenete la principale a salire a sinistra fino a giungere alla chiesetta dei Baldi da dove si gode il panorama sulle contrade dei Possini, Baldi e Leori.
In fondo, si vede bene anche Contrada Volpi, da dove siamo arrivati.
Proseguiamo a destra su asfalto, lasciandoci la chiesetta a sinistra, fino ad intercettare, dopo qualche centinaio di metri, una mulattiera sulla sinistra che sale ripida sul Monte Pergo.
La imbocchiamo e la percorriamo tutta senza mai deviare.
Da lì, la vista sulla valle d’Alpone e valli adiacenti è fantastica!!
Prendetevi il tempo per stare ad ammirare il panorama pazzesco che, in giornate di bel tempo, spazia dagli Appennini alle Piccole Dolomiti al Monte Baldo ad ovest!
Si percorre tutto il crinale del monte lungo la sterrata senza mai deviare, fino a sbucare in Contrada Venchi dove si ritrova l’asfalto.
Si scende a destra.
Poco prima dell’incrocio con la strada provinciale, imboccate lo sterrato ancora a destra e percorretelo per qualche centinaio di metri.
Al bivio si tiene la sinistra e si giunge, dopo qualche minuto, su strada asfaltata davanti alla fontana dei Pantani, nella frazione di Bolca, punto finale della tappa (punto acqua).
Traccia 4: DURLO – CAMPOFONTANA e giro delle contrade. Percorso di circa 12 KM. – 900 MT. DISLIVELLO
Salendo da Durlo si raggiunge Campofontana per la strada nel bosco della Valle Casarola. E’ la tappa più breve del Cammino, per cui a chi vorrà allungare il percorso di qualche ora si propongono altri giri ad anello nei dintorni del paese.
La tappa odierna parte da Durlo e arriva a Campofontana, per restarvi tutta la giornata e pernottare.
Da Durlo, si riprende la strada asfaltata della terza tappa e la si segue per circa due chilometri e mezzo fino a trovare, sulla destra, un sentiero che sale nel bosco, contrassegnato dalla freccia indicante "CAMPOFONTANA 6".
NOTA IMPORTANTE: lungo la strada asfaltata, ritroverete i segnavia a forma di goccia, indicanti "La Via dell’Acqua", di colore molto simile ai nostri.
Seppur coincidenti per qualche chilometro con il nostro cammino, essi riportano sul lato sinistro della strada, ad anello di nuovo verso "La Via dell’acqua-Sentiero dell’orco-Bosco delle Fate".
Percorso bellissimo ma che non fa parte dei Sette Vulcani.
Vi raccomandiamo, pertanto, di seguire i nostri segnavia: il bivio da prendere è dopo circa due chilometri e mezzo da Durlo, sulla destra, contrassegnato dalla freccia indicante "6-Campofontana", che sale ripido in mezzo al bosco e segna un’ora di percorrenza.
Seguite la segnaletica per Campofontana ed i nostri segnavia, messi lungo la strada del bosco.
Il sentiero è in decisa salita e compie un dislivello di circa 250 metri in pochi chilometri.
Percorretelo tutto fino a sbucare ad un trivio. Da lì, scendete al paese di Campofontana sulla mulattiera davanti a voi. Arriverete nella piazza, davanti al cimitero.
A questo punto, avete più possibilità per camminare e/o trascorrere la giornata in paese.
Potete salire a Cima Lobbia, 1670 metri circa, lungo il sentiero inequivocabile e ben segnato che inizia a sinistra del cimitero.
Dalla cima, il panorama è bellissimo e si apre a 360 gradi dal lago di Garda agli Appennini sino al mare, nelle giornate di bel tempo!
Se avete fretta, potete scendere direttamente a Selva di Progno, in val d’Illasi, seguendo la strada asfaltata che attraversa le contrade sotto il paese.
Oppure, vi potete dirigere verso Contrada Pagani e il successivo Monte Torla.
Noi vi proponiamo il seguente itinerario di altri sette chilometri circa, che vi consente di visitare le contrade della frazione, ammirarne l’architettura e le varie testimonianze religiose della Maternità sparse qua e là.
Perdetevi, quindi, a zonzo per le vecchie mulattiere, i sentieri di una volta, i prati attorno.
Dalla fontana nella pietra in fondo alla piazza, attraversate la strada, scendete qualche decina di metri sulla cementata sottostante e troverete il nostro segnavia sul guard rail.
Percorrete tutto il sentiero nel prato verso il Capitello di Stempe, ben visibile dalla piazza e sbucate all’ingresso di Contrada Pagani.
Da lì, scendete a sinistra per il sentiero fiancheggiato dalle pietre della Lessinia, fino alla sottostante Contrada Casara.
Entrati in contrada, cercate l’edicola votiva sopra la casa.
distance | duration | avg. speed | trackpoints | trackpt. distance |
---|---|---|---|---|
10.6 km | 03:00:24 | 3.5 km/h | 2667 | 3.97 m |
altitude range | lowest point | highest point | uphill | downhill |
---|---|---|---|---|
527 m | 833 m | 1360 m | 1063 m | 677 m |
Proseguite poi in discesa sull'asfalto verso le sottostanti contrade Grisi e Zocco, che meritano la visita. Tra Grisi e Zocco, cercate il bivio a sinistra indicante la contrada Pelosi, in decisa discesa su strada di bosco per mezzo chilometro circa, che si ricollega alla strada asfaltata.
Scendete in Contrada Pelosi: all'ingresso, troverete una colonnetta votiva. Fate il giro circolare della contrada per poi re-immetervi sulla strada asfaltata (Contrada Naiss)e ritornare, in salita, nella faggeta da dove siete scesi.
Ripercorretela in salita sino al prio bivio che avete incontrato poco fa e, stavolta, tenete la sinistra sempre in salita (la freccia gialla indica "Cucco").
Continuate a salire per lungo tratto, lungo tutta la faggeta che vi porterà al Rifugio Monte Torla.
NB: risalendo lungo la faggeta, vederete un nostro segnavia sul paloche vi indica il sentiero 251: vi servirà il giorno successivo per scendere a Giazza.
Seguitate sino al Rifugio Monte Torla (punto acqua) e, oltrepassatolo, dirigetevi verso Contrada Pagani, che dista venti minuti circa, visibile dal rifugio, lungo il sentiero che passa davanti alle malghe.
Dopo la prima discesa, quando la mulattiera spiana, sulla destra nel prato potete ammirare la Madonna delle Lobie, simbolo religioso più comune della zona. Ritornate da Contrada Pagani, al centro di Campofontana rifacendo il sentiero del Capitello di Stempe o proseguendo su asfalto, a vostra scelta.
N.B.: La tappa di oggi l’abbiamo pensata, oltre che per l’eccessivo chilometraggio che separa Durlo da Sant’Andrea, anche per consentirvi di esplorare un po’ la zona.
Campofontana è ben servita di alloggi e possibilità di mangiare.
Siamo per un percorso lento ed ampio: restate qui, godetevi i panorami e le bellezze dei luoghi.
Traccia 3 : BOLCA – DURLO (x San Bortolo e Sentiero Vajo dell’Orco) FINE TAPPA : FRAZIONE DURLO di CRESPADORO (VI)
Piazza della Chiesa di Bolca, Città dei sassi dietro Monte Purga, Loschi, Rigoni, Riva, Cracchi, Ghieve, Rama, Sitara, Roncari di San Bortolo, Monte Quadrato, Gaiga, Durlo.
Lunghezza 16 Kilometri – Dislivello positivo 900 mt.
La tappa di oggi ci porta nelle contrade a nordest del paese di Vestenanova, per poi entrare nei Comuni di Selva di Progno e, all’arrivo a Durlo, nel Comune di Crespadoro in provincia di Vicenza.
Dal piazzale della Chiesa di Bolca, ridiscendere su asfalto fino ad incontrare, dopo il tornante che piega a sinistra, la sterrata in discesa (sentiero blu).
Se provenite dal paese, salite su asfalto per la strada principale che va alla chiesa.
Dopo il capitello e dietro alla casa di riposo, scendere per la mulattiera a sinistra e percorrere il sentiero blu.
Il percorso è molto interessante in quanto conduce alla "Città dei sassi", agglomerato basaltico che testimonia l’origine vulcanica del sovrastante Monte Purga (VULCANO 4), altro vulcano spento dei sette che incontreremo.
Sempre in discesa, si giunge in Via Loschi (punto acqua) e, per strada secondaria, alla vicina Contrada Laisi dove troverete, all’imbocco del nostro sentiero, una madonnetta votiva del 1600.
Da questa contrada, parte un bellissimo sentiero che scende verso la valle e attraversa boschi di castagno e acero montano.
Percorretelo senza deviazione seguendo i nostri segnavia fino a giungere in Contrada Riva dopo un ultimo tratto in salita.
Da lì, su strada cementata/asfaltata, prendete a sinistra fino alla grossa Contrada Cracchi (punto acqua/fontana)
Poco più in alto, imboccare la strada asfaltata a destra, a fianco della chiesetta, che indica "Via Rama/Sitara".
Da Via Rama faremo, ora, una deviazione che ci porta alla sottostante Contrada Ghieve.
In corrispondenza della grossa croce sulla destra, all’ingresso della contrada, si tiene la destra in mezzo ai prati e si seguono gli alberi per un centinaio di metri fino ad incontrare la mulattiera che, passando a fianco dei capannoni di tacchini, ci riporta su strada asfaltata.
Giunti al bivio, tenete la sinistra in discesa fino ad arrivare a Contrada Ghieve.
Dalla contrada, vi si apre uno splendido panorama sul vulcano "Purga di Durlo" (VULCANO 5), che sarà la mèta della nostra tappa odierna.
In mezzo a Ghieve, potete ammirare una colonnetta votiva risalente alla metà del Milleseicento.
Attraversate tutta la contrada, rimanendo sulla sinistra seguendo i nostri segnavia e l’indicazione per Contrada Rama.
Appena usciti da Ghieve, trovate subito una sterrata in leggera salita.
Percorretela, fino a giungere ad un bivio, poco sopra, segnalato sul palo della luce.
Tenete la destra sul sentierino in mezzo al prato che sbuca, poche centinaia di metri dopo, a fianco di un allevamento di tacchini.
Proseguite senza dubbi sulla mulattiera che si inoltra a destra in mezzo al bosco.
Quest’ultima, sbuca in salita a sinistra sotto alle case, nei pressi della fontana (punto acqua).
Scendete di fronte a voi sulla strada sterrata/cementata senza deviazioni, fino a giungere a Contrada Sitara (punto acqua).
Prima di seguire la freccia, indicante la sterrata che passa dietro le case e sale verso i Roncari, fatevi un giro per la contrada: sopra ad una casa di corte, troverete un’edicola della Natività datata 1655.
E’ una delle rappresentazioni religiose meglio conservate della zona.
distance | duration | avg. speed | trackpoints | trackpt. distance |
---|---|---|---|---|
15.5 km | 02:20:02 | 6.6 km/h | 1261 | 12.28 m |
altitude range | lowest point | highest point | uphill | downhill |
---|---|---|---|---|
379 m | 590 m | 969 m | 891 m | 899 m |
Dietro la contrada, si inerpica una mulattiera: da qui in avanti, attenersi scrupolosamente alle indicazioni della traccia e ai segnavia.
Non ci si smarrisce, ma si rischia di perdere del tempo in mezzo al bosco.
Si sale parecchio, lungo la sterrata costeggiata dai muriccioli fatti a mano, su sentiero che a volte può presentare qualche pianta caduta o essere poco manutentato, fino a Contrada Roncari.
In un primo momento ci si può confondere; poi, passati i primi bivi, la mulattiera diventa una sola.
Giunti ai Roncari (punto acqua), uscite dalla contrada salendo a destra.
Sbucherete in Località Finco.
Salite sulla strada provinciale a destra, in direzione della frazione di San Bortolo (San Bartolomeo delle Montagne).
Dopo poche centinaia di metri, al capitello sulla destra, imboccate la strada sul prato (NON quella che entra nell’azienda agricola) e percorretela in salita, per lungo tratto.
Sbucherete su crinale sino alla grande croce di Baldo Celestino che sovrasta la frazione di San Bortolo.
Se, per esigenze di pascolo, il cancello e il reticolato dovessero essere chiusi, una volta passati, richiudete tutto.
Dalla cima del monte, scendere di nuovo sulla strada provinciale.
Se avete bisogno di servizi, la vicina frazione di San Bartolomeo delle Montagne (San Bortolo) la raggiungete tornando indietro in discesa per circa 7/800 metri.
Altrimenti, imboccare il Sentiero del Vajo dell’Orco che avete di fronte, fino a Contrada Gaiga e poi Durlo.
Il bellissimo sentiero è perfettamente tabellato e non abbisogna di grosse descrizioni.
Basta seguire sempre la mulattiera principale e le indicazioni per DURLO, paese dove si conclude la tappa odierna.
L’unico bivio lo si ha dopo poco più di mezzo chilometro, dove bisogna tenere la sinistra altrimenti si scende nella contrada sottostante, in una strada chiusa.
Si snoda tutto nel bosco per circa cinque chilometri, a mezza costa, giungendo prima a Contrada Gaiga (punto acqua - fontana sulla sinistra) da dove, attraversata la strada asfaltata, riprende il bosco.
Passata Contrada Gaiga, troverete una segnaletica fatta a forma di goccia, dal colore molto simile ai nostri segnavia.
Non l’abbiamo tracciata noi. Seguitela comunque fino allo sbocco sulla strada asfaltata che porterà a Durlo.
All’uscita del sentiero, quindi, prendere la strada asfaltata a destra che conduce in paese, dopo circa mezzo chilometro.
Lì, sotto il vulcano "Purga di Durlo", si conclude la nostra tappa odierna.
Se avete voglia di fare altri due passi, salite sul vulcano "Purga di Durlo", bellissimo ed interessante (per info: chiedere all’albergo "La Betulla").
Traccia 5: CAMPOFONTANA-GIAZZA-CA’DEL DIAOLO – fine tappa Sant’Andrea di Badia Calavena o Cà del Diaolo
Da Campofontana: agriturismo Bucaneve, Località Selle per il sentiero Dorsale Media della Lessinia Campofontana-Camposilvano, discesa a Giazza per la località dei Teldari.
Si oltrepassa il torrente e si imbocca la nuova ciclabile di Giazza che porta fino alla località La Busa.
Si prosegue per la provinciale fino a Selva di Progno, da qui un’altra ciclabile porta a Ca’ del Diaolo, passando per Sant’Andrea.
Lunghezza : 13.5 Kilometri fino a Sant’Andrea x la Provinciale 10 – Dislivello positivo 500 mt. circa
La tappa di oggi parte dal centro di Campofontana e ci porterà nella Val d’Illasi, seguendo quasi totalmente l’importante sentiero n.251 che trovate segnalato all’ingresso del paese.
Lasciatevi sulla destra il ristorante "La Montanara" e, poco dopo, scendete a destra sul brevisimo tratto di sentiero (nostro segnavia sul palo).
Seguite l’asfaltata che scende e tenete la destra, entrando in Contrada Grisi.
Percorretela tutta fino alla successiva contrada Zocco, che attraverserete.
Usciti dalla contrada, tenete il sentiero a sinistra, passate davanti alla fontana lasciandovela a sinistra, salite per il bellissimo bosco fino a giungere al trivio davanti al rifugio Bucaneve ora chiuso.
Lì, troverete un nostro segnavia, sul palo indicante "251-Giazza".
Seguitelo e percorrete tutto il sentiero 251 fino a Giazza.
La tappa di oggi, infatti, ricalca alla perfezione questo sentiero.
E’ ben segnato dal CAI in bianco e rosso.
Noi ci siamo limitati a porre alcuni nostri segni sulle piante.
Fate attenzione perché è un vero e proprio sentiero di montagna, tutto in discesa.
Per buona parte nel bosco, all’uscita dalla faggeta rimanete un po’ a guardarvi attorno: siete su di un "balcone" privilegiato, dal quale si vedono i Monti Zevola, Terrazzo, l’alta val Fraselle e il Carega!
Un incanto!
In fondo alla discesa, raggiunta la grossa mulattiera, tenete la destra fino a giungere a Malga Selle.
Ritroverete la segnaletica CAI indicante Giazza, sempre per il sentiero 251 e, poco dopo, le frecce che indicano i sentieri di Giazza.
distance | duration | avg. speed | trackpoints | trackpt. distance |
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8.4 km | 03:45:03 | 2.2 km/h | 895 | 9.35 m |
altitude range | lowest point | highest point | uphill | downhill |
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616 m | 651 m | 1267 m | 355 m | 899 m |
Continuate in decisa discesa. Non vi sono bivi.
Passerete davanti ad un allevamento di lama e, in fondo alla discesa, vi troverete sulla SP10 che risale dal fondovalle.
Proseguite a destra, entrando nel paesino di Giazza (punto acqua).
Vi consigliamo vivamente la visita al museo dei Cimbri, in centro al paese, che ne illustra la vita, la storia e le tradizioni.
Davanti alla Trattoria "Ljetzan", vicino alla chiesa, imboccate la stradina di sasso che scende al ponticello sul fiume.
Da qui in avanti, la strada è facile e senza bivi perché coincide perfettamente con la bellissima pista ciclabile che fiancheggia il fiume.
Girate, quindi, a sinistra e percorretela per tre chilometri circa fino a giungere all’Osteria "La Busa".
Risalite la strada, fino a trovarvi sulla grossa e un po’ trafficata SP10.
Attenzione: da qui al paese di Selva di Progno, circa tre chilometri e mezzo più a valle, dovrete seguire la provinciale in questione.
Purtroppo, non vi sono mulattiere o sentieri pubblici che vi possano portare a valle.
Giunti in fondo al paese, prima di attraversare il ponte sul fiume, ci sono due possibilità: per chi dovesse alloggiare al punto tappa "Al Ristoro", conviene attraversare il ponte e proseguire per un altro chilometro fino alla vicina frazione di Sant’Andrea.
Vi troverete il bar-ostello sulla destra, dall’altra parte della piazza vicino al negozio di alimentari.
Chi va a dormire alla Ca’ del Diàolo, invece, continui dritto per Via Don Giuseppe Padovani lungo la ritrovata ciclabile, della quale vedrete le indicazioni.
Sbucherete nei pressi del monumento al Bogòn e, attraversata la SP10, ritroverete subito la ciclabile che vi porterà, dopo meno di un chilometro, alla Ca’ del Diàolo.